Tipico esemplare di laureato italiano (Atti) (anche se sembra che abbia vinto il Rally di Montecarlo)
Questo post nasce su richiesta... la Maja mi ha scritto "ho raccontato di come festeggiate la laurea, perché in Polonia è tutto triste, non si festeggia sulle strade, la prova finale si fa in 10 minuti e nessuno la vede (e forse è meglio così)".
Ma come, la Polonia è un grande paese!
Vabbè, la laurea qui da noi una volta era una cosa seria... ora la danno a cani e porci (l'ho presa pure io) e alla fine con il 3+2 praticamente hanno sminuito chi fa solo i 3 anni e anche rovinato chi aggiunge il "+2". E poi con le lauree magistrali, i master, i cacchi e mazzi vari, non si capisce più niente.
E alla fine c'è solo gente che festeggia.
Il cosiddetto "esame di laurea" è una sorta di farsa, comunque: i prof hanno già letto la tua tesi (e se non l'hanno fatto, non lo faranno certo in quei 10 minuti) in cui tu cerchi di sintetizzare un lavoro di mesi e mesi e centinaia di pagine. Risultato: i tuoi amici e parenti non capiscono niente, gli altri prof della commissione capiscono poco (e forse è meglio così). Poi esci, aspetti 5 minuti, rientri, e ti dicono il voto.
E poi festa grande, ti vestono da coglione (o ti lasciano in mutande come un coglione) e ti lanciano addosso le uova, ti fanno bere una bottiglia di vino di merda, e ti fanno ubriacare. A volte però ti fanno fare un rinfresco con i parenti. A volte entrambe le cose: e converrete con me che la cosa ha anche risvolti imbarazzanti.
Soprattutto perché in queste condizioni ti viene fatto leggere il sonetto "non ufficiale" (detto anche "papiro") redatto dai tuoi amici, dove vengono elencate senza pietà tutte le tue più grandi figure di merda, i cessi che ti sei scopato, i due di picche che cercavi di nascondere, le droghe che hai preso e le volte che hai vomitato in casa di altri.
Il sonetto è scritto male e a mano, e ad ogni tuo errore di lettura sei costretto a bere dalla bottiglia di vino di merda, che ti è stata legata alla mano con lo scotch.
E' il momento in cui i tuoi genitori, che fino a poche ore prima erano fieri di te, si pentono del fatto di averti messo al mondo.
Comunque, a volte la sera stessa (se non sei finito in coma etilico), a volte qualche giorno dopo, c'è la festa con i parenti, che tendenzialmente sono cene seriose in casa/ristorante con bambini che corrono intorno al tavolo e con un momento (dopo la torta) in cui apri tutti i regali che ti hanno fatto (mentre i parenti di sesso maschile se ne sbattono e correggono il caffè con la grappa). A fine serata si avvicina anche qualcuno di loro e con fare mafioso ti allunga una busta con 50-100 euro (a volte anche qualcosa di più).
Per strada, oltre ai sonetti non ufficiali incollati con la vinavil nelle colonne del centro del tuo paese, compaiono i sonetti ufficiali (almeno, in questa zona d'Italia) ovvero annunci stile funebre con il tuo nome scritto in caratteri dorati.
Tutto ciò è il preludio alla FESTA DI LAUREA, che è forse l'unico motivo che spinge a proseguire in questa giungla di corsi, esami e CFU.
La festa di laurea la organizzi tu, magari insieme a uno o più amici, e la paghi tu. Cioè, i tuoi genitori.
Come dopo la proclamazione, tu cerchi di vestirti bene, ma dopo neanche 90 minuti di festa sei già completamente ubriaco, vestito da coglione e stai leggendo (o rileggendo) il tuo sonetto.
Insomma, ti sei laureato tu, ma la festa vera è degli altri.
Se hai una partner, questo diventa automaticamente l'addetto a tenerti dietro e reggerti la fronte mentre vomiti l'anima.
Gli altri, quando non sono nelle tue stesse condizioni, bevono, ballano, e ogni tanto rimorchiano e scopano.
La più bella festa di laurea è sempre quella degli altri. #maiunagioia .
Kiedy przyjechałam do Włoch i przemierzałam ulice Bolonii pomiędzy wydziałami widziałam dziwne rzeczy. Przebranych ludzi z jakimiś liściami na głowie i pełno konfetti. I dużo wina. Zachodziłam w głowę, o co tu chodzi, aż w końcu zaświtał mi pomysł, że może tak się świętuje wyczekiwaną obronę? To było jedyne sensowne wytłumaczenie. Jakiś czas później spytałam Enrico, czy naprawdę tak wygląda zakończenie studiów. Potwierdził.
Żarty robione przez znajomych, picie wina na ulicy (na marginesie - we Włoszech nie jest to zakazane, podczas kiedy ja w Polsce ze znajomymi, chcąc oszczędzić na balowaniu, musieliśmy się chować po bramach i uważać, żeby czasem na dostać mandatu) - tak Włosi świętują uzyskanie dyplomu. Cóż, nie da się ukryć, że lubią się bawić ;)
Któregoś dnia podczas rozmowy na temat moich studiów (jestem na ostatnim semestrze) i ogólnej dyskusji pt. "co ja zrobię ze swoim życiem", Enrico stwierdził, że chce być na mojej obronie i widzieć mnie z tymi dziwnymi liściami na głowie.
Hm.
Zapytałam, jak wygląda obrona we Włoszech. Okazało się, że na obronę można zaprosić swoich bliskich, którzy oglądają, jak się bronisz rękami i nogami przed komisją. Taka w sumie oficjalna sprawa.
No cóż, jasne, że może być na mojej obronie, ale...
Wspominając obronę licencjatu, oznacza to dla niego czekanie ze mną i resztą (nie)szczęśliwców na korytarzu. Ja go opuszczę na jakieś +/- 10 minut, kiedy wyczytają moje nazwisko, odpowiem w sali przed komisją na kilka pytań i wyjdę. A potem znowu czekamy, aż wszystkich do sali zawołają, odczytają wyniki, pogratulują i do widzenia.
Smutne.
A potem... No żadnych liści, żadnego konfetti. Potem to można sobie pójść do baru. Przemierzyć całą łódzką Piotrkowską i się napić piwa. Albo dwóch. Ewentualnie dziesięciu.
Smutne.
(I to powód, dla którego moja część tego wpisu jest krótsza od tej włoskiej. No dobra, ja nie umiem pisać książek...)
Jednak Włosi pod tym względem bawią się bardziej efektownie. W głowie zrodził mi się nonkonformistyczny pomysł świętowania w Polsce swojej obrony (jak już do niej dojdzie, jestem dobrej myśli - nadzieja umiera ostatnia) we włoskim stylu. Najwyżej będą na mnie dziwne patrzeć. Może nawet znajdę się na łódzkim spotted. A co tam, i tak emigruję.